La solitudine è cercarti e trovarti lontano da me mentre l'amore straripa fra i pensieri ed i sentimenti, generando un'emozione teneramente lacerante.
Che senso ha continuare ad aspettarti?
Non verrai mai a bussare alla porta del cuore, per dire le parole che vorrei sentirti dire.
Continuerai ad amarmi nel silenzio e nel buio di un angolo della tua anima, di cui nemmeno riconosci l'esistenza e che è quell'incrocio di fronte al quale i tuoi pensieri si fermano, si smarriscono come in una città straniera e tornano indietro, senza mai avere il coraggio di svoltare l'angolo per scoprire cosa c'è oltre.
Mi domando se già sai che lì ci sono io, con questo amore infinito che sfida la ragione ma che non ha più voce per gridare il dolore, la delusione, il rimpianto.
Cerco nel cuore e nella mente parole semplici che possano descrivere ciò che provo, perché nell'anima si muovono pensieri e sentimenti che non riesco più a definire.
So che hanno a che fare con l'amore per te, un amore fatto di emozioni e dell'impossibilità di esprimerlo perché tu non vuoi ascoltare, non vuoi sentire quelle parole dette e poi dimenticate, quelle promesse silenziose che mi hai fatto per poi negarle un secondo dopo a te stesso.
Potrei riempire pagine, quaderni, risme di carta di parole accorate e sincere, ma ciò mai potrebbe colmare il desiderio che ho di riempire lo spazio che mi separa da te.
Vorrei annullare la distanza fisica che ci separa inventando un sistema per raggiungerti in un luogo ove il tempo non ha inizio né fine, dove non esistono sotterfugi e bugie.
Vorrei che mi vedessi, e che ti incamminassi verso di me, invece di aspettarmi con quel peso nel cuore che poi l'immobilità moltiplica per mille.
E vorrei che quegli abbracci e quei baci che siamo stati così bravi ad evocare con le parole diventassero contatti concreti, emozioni capaci di annullare lo strazio dell'anima, mentre cerca le labbra dell'altro e grida il dolore dell'assenza delle tue braccia.
Il calore di una carezza sul viso farebbe sciogliere il cuore in scintille di amore e invece il tepore delle dita che sfiorano gli occhi, le mani, il cuore è solo un sogno che toglie il sonno, che mozza il fiato, che sferza l'anima come l'uragano devasta il mare ed io, naufrago della vita, con l'ultimo respiro cercherò di non morire.
© Ambra De Prisco



sono poco attiva ma leggo sempre :) e il tuo blog mi lascia perplessa....per le innumerevoli chiavi interpretative possibili, quando mi sembra di aver capito in realtà nun aggia capit nient! un giorno ne parliamo a voce...nel frattempo continua a scrivere che continuo a leggere ;) ste!!
RispondiEliminaAssolutamente sì, ne parliamo da vicino...anche se secondo me tu hai capito tutto!!!!
RispondiEliminaInfatti, l'unica cosa che so per certo è che le interpretazioni del lettore sono i messaggi che inconsciamente volevo trasmettere....quindi tu detieni la verità delle mie parole...
PS:nel frattempo ti voglio più attiva coi commenti, però!!!!!!!!!!!
:)